CERVICALGIA

 

Chi presenta cervicalgia, deve inanzitutto conoscere bene, sapere come è fatta la colonna vertebrale, il disco intervertebrale e come funzionano, per evitare che venga azionato il meccanismo che produce il mal di collo. 
La colonna vertebrale, detta anche rachide, costituisce per noi un bene prezioso e insostituibile. E’ importante conoscerla bene perché è forte ma al tempo stesso fragile e dal suo buon uso dipende il suo buon funzionamento.
• La funzione fondamentale del rachide è quella di sostenere il tronco, il capo e gli arti superiori.
• La seconda funzione è quella di proteggere il midollo spinale che passa nel canale vertebrale.
• La terza funzione è quella di permettere la mobilità del tronco e della testa.

 

 

 

Che cos'è la cervicalgia?

Il termine cervicalgia esprime il sintomo e non una patologia: indica la presenza di dolore abbinato o meno ad una limitazione funzionale a livello della regione cervicale della colonna vertebrale.
Le ricerche hanno evidenziato che nell’80% dei casi il dolore non è dovuto a cause specifiche (patologie del rachide), ma a cause non specifiche: posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente, sovrappeso, obesità, abuso di caffeina, nicotina e insufficiente conoscenza della colonna vertebrale.
Pertanto nella stragrande maggioranza dei casi la colonna vertebrale diventa dolente se maltrattata, usata scorrettamente o esposta ai fattori di rischio che ora analizziamo.

 

 

 

L'importanza della postura corretta

Le posture e i movimenti vengono definiti scorretti quando non vengono rispettate le curve fisiologiche del rachide.
Sono potenzialmente nocive per il rachide cervicale le posture statiche ripetitive tipiche di chi lavora seduto in ufficio (impiegati, operatori al computer) o in stazione eretta curvo in avanti (operai alla catena di montaggio, parrucchieri, dentisti).
Un fattore di rischio che la colonna non è preparata a sopportare è lo stress da vibrazioni (automobilisti, camionisti, operai che usano il martello pneumatico).

 

 

Stress psicologici

L’ansia, la tensione eccessiva e protratta, gli stress ripetuti, l’atteggiamento negativo di chi ha paura e subisce il dolore, l’insoddisfazione della propria vita e del proprio lavoro, la depressione, la preoccupazione, lo scoraggiamento, la stanchezza, l’esaurimento sono fattori di rischio importanti che possono portare anche ad una cervicalgia cronica.
Nel capitolo dedicato alle tecniche di rilassamento cercheremo di comprendere qual è il meccanismo che agevola l’insorgenza dei dolori vertebrali in situazioni di ansia e di tensione eccessiva.

 

Forma fisica scadente, sovrappeso, obesità, abuso di caffeina e nicotina

La civiltà attuale sta dispensando sempre più l’uomo dalla necessità di compiere movimenti e sforzi e l’ha portato sempre più a ridurre l’attività motoria.
La vita sedentaria provoca un deterioramento graduale delle condizioni di efficienza. Questo deterioramento può essere così lento e impercettibile che chi lo subisce può ritenerlo una conseguenza naturale dell’invecchiamento, è invece il sintomo di una vera e propria malattia: la malattia ipocinetica, cioè da poco movimento.
Il sovrappeso, l’obesità, la nicotina,  l’abuso di caffeina e di farmaci abbinati alla vita sedentaria costituiscono fattori di rischio tipici di chi ha scarsa cura corporea e cattive abitudini di vita; essi sono responsabili di una forma fisica scadente e della riduzione delle capacità fisiche di base. Pur non causando direttamente cervicalgia, sono tutti fattori di rischio, possibili concause, che costituiscono un terreno fertile per la sua insorgenza.

 

Analisi delle cause e dei fattori di rischio

Analizzando le cause più diffuse della cervicalgia si comprende il motivo per cui i dolori sono così diffusi: i fattori di rischio appena descritti sono caratteristici della vita moderna nei paesi industrializzati.
Inoltre, si comprende il motivo per cui le algie vertebrali sono in continuo aumento anche tra gli studenti. Le indagini più recenti effettuate tra gli studenti delle scuole medie inferiori, hanno rilevato una incidenza che oscilla dal 50 al 64%. Con il passare degli anni la prevalenza di dolori aumenta, sino a raggiungere quella dell'età adulta tra i 16 ed i 20 anni. I giovani soffrono di algie vertebrali non certo per l’artrosi e nemmeno per l’ernia del disco, ma perché sono esposti agli stessi fattori di rischio per cui soffrono gli adulti.

 

Messaggio della Neck School

Se è vero che l’incidenza della cervicalgia è elevatissima, è anche vero che queste sofferenze possono essere in gran parte ridotte perché le cause che provocano la maggior parte dei dolori possono essere controllate con una adeguata azione educativa e preventiva. Questo è l’importante messaggio che le Neck School stanno diffondendo:

 

·         *è possibile prevenire la cervicalgia usando correttamente la colonna vertebrale e agendo sui diversi fattori di rischio;
 

·        * quando insorge il dolore è possibile ridurlo riequilibrando le strutture del rachide cervicale con gli esercizi specifici di compenso.

 



Titoli e domande:
1. Che cosa si intende per cervicalgia?
2. Che cosa si intende per cervicalgia posturale?
3. Qual è la funzione del dolore?
4. Che differenza c’è tra protrusione ed ernia del disco?
5. Gli esercizi per imparare a controllare e a proteggere il rachide cervicale
6. Educazione respiratoria
7. Controllo del bacino e della colonna vertebrale
8. Orizzontalità dello sguardo
9. Ginnastica antalgica: gli esercizi per eliminare il dolore cervicale
10. Esercizi di mobilizzazione e di rilassamento del rachide cervicale in estensione
11. Esercizi di mobilizzazione e di rilassamento del rachide cervicale in flessione
12. Stabilizzazione del rachide cervicale
13. Un segreto per vincere la gravità e per migliorare il controllo dei movimenti

 

Iter da seguire


 

1. Esame della postura

È il primo passo fondamentale per formulare il programma rieducativo personalizzato: serve per comprendere la causa del dolore e per attuare una strategia efficace per combatterlo. 
Inizia con la raccolta delle notizie riguardanti le caratteristiche del dolore, la sua insorgenza, la sua localizzazione, la sua intensità e l’eventuale variazione dei sintomi nelle posture e nei movimenti quotidiani. Sono indicazioni molto utili che, spesso, già prima della valutazione funzionale del rachide, contribuiscono a formulare un appropriato programma di lavoro. 
Poi, viene esaminata la morfologia del rachide, viene valutata la sua mobilità a livello cervicale, dorsale e lombare e si osserva come si comporta nei movimenti. 
Compilata una scheda di valutazione funzionale del rachide è possibile identificare la situazione del soggetto e preparare un programma di esercizi personalizzato.
Vengono infine analizzati, provati i movimenti e le posizioni quotidiane, vengono proposti i sussidi ergonomici per agevolare l’uso corretto del rachide nell’attività lavorativa, nel tempo libero e nel riposo.

 

2. Programma di esercizi personalizzato

Dopo l'esame della postura e la valutazione funzionale del rachide, è possibile preparare una scheda di esercizi di ginnastica antalgica e rieducativa da svolgere in palestra seguiti dall'insegnante.
Il programma di esercizi individualizzato è mirato a:
- prendere coscienza della propria colonna vertebrale e imparare a controllarla nelle posizioni e nei movimenti quotidiani;
-
 stabilizzare il rachide durante gli sforzi;
- ridurre il dolore.
Una volta provati gli esercizi viene consegnato uno schema che ricorda gli esercizi da ripetere a casa e nelle pause lavorative. Gli esercizi devono essere pochi e mirati: non più di 3 o 4. Essi devono essere ripetuti quotidianamente, almeno ogni 2 ore, fino alla riduzione del dolore o della rigidità della colonna vertebrale.

 

3. Corso individuale di Neck School

Per chi abita vicino alla sede della Back School, viene suddiviso in sei sedute.
1. Nella prima viene eseguito l’esame della postura, la valutazione funzionale del rachide e viene spiegato il programma della Neck School.
Poi seguono 5 lezioni individuali di 1 ora.
2. La prima lezione è dedicata alla lezione teorica, alla prova degli esercizi e delle posture e dei movimenti quotidiani. Viene consegnato uno schema che ricorda gli esercizi da ripetere a casa e nelle pause lavorative.
In presenza di lombalgia o cervicalgia cronica viene valutata l’eventuale disabilità conseguente alla persistenza del dolore.
3. Si completa il programma di esercizi, si consolida l’uso corretto della colonna vertebrale e viene consegnato un diario per l’automonitoraggio del dolore.
4-5-6. Nelle successive lezioni dopo aver verificato i risultati ottenuti con gli esercizi a casa e nelle pause di lavoro, l’allievo viene seguito nell’apprendimento degli attrezzi specifici, utili per le sue esigenze.
Per chi abita lontano dalla sede della Back School il programma viene concentrato in un’unica seduta di due ore e mezza.
Pertanto possono rivolgersi alla Back School anche coloro che abitano lontano e non possono frequentare con regolarità la palestra.
 

 

4. Lezioni in palestra

Gli esercizi, eseguiti a casa e nelle pause lavorative, abbinati all’uso corretto del rachide, possono essere sufficienti per ridurre il dolore. Ma per chi ne ha la possibilità, dopo le lezioni individuali è consigliabile frequentare la palestra fino alla riduzione completa del dolore e al conseguimento di una adeguata preparazione psicofisica per prevenire spiacevoli ricadute.
Frequentare la palestra garantisce numerosi benefici:
- l’esecuzione degli esercizi con la guida e il controllo costante del docente della Back School;
- l’apprendimento delle tecniche di rilassamento, fondamentali per autogestire l’ansia e le proprie tensioni.

 

Alcuni esempi di esercizi