OSTEOPOROSI
Corsi di Bone School - La
Scuola dell'Osso
La Bone School (scuola dell’osso) è una particolare
forma di Back School adattata in funzione della prevenzione
dell’osteoporosi. È rivolta soprattutto alle signore, a partire dai
primi anni della menopausa per attuare un’efficace azione educativa
e preventiva nei confronti dell’osteoporosi.
Il programma della Bone School viene articolato
sugli stessi sei cardini proposti per la Back School:
· 1° cardine: informazione
· 2° cardine: ginnastica preventiva e rieducativa
· 3° cardine: uso corretto della colonna
vertebrale
· 4° cardine: tecniche di rilassamento
· 5° cardine: alimentazione e stile di vita
· 6° cardine: consuetudine
alle attività motorie, ricreative e sportive.
L'informazione
Anche per la Bone School il primo passo fondamentale
è l’informazione.
Si inizia come per la Back School con le nozioni
riguardanti l’anatomia e la fisiologia del rachide, in modo che
ognuno conosca bene come è fatta la colonna vertebrale, come
funziona, qual è il meccanismo che produce il dolore per evitare di
azionarlo. Se la Back School porta l’attenzione in particolare sui
dischi intervertebralie e sulla loro importanza nel determinare i
dolori vertebrali, la Bone School aggiunge le nozioni riguardanti
l’osteoporosi, cioè:
· la funzione e l’importanza delle ossa;
· le fratture tipiche dovute all’osteoporosi e la
loro prevenzione;
· i fattori di rischio dell’osteoporosi;
· i metodi di diagnosi;
· l’importanza dell’attività motoria e
dell’alimentazione.
Se l’obiettivo fondamentale
della Back School è di portare gradualmente gli allievi all’uso
corretto del rachide per evitare i problemi dovuti al “cattivo uso”;
l’obiettivo della Bone School è di evitare i problemi dovuti al
“disuso”, cioè alla carenza di movimento.
Definizione dell’osteoporosi
Si definisce osteoporosi la riduzione della massa ed
il deterioramento della microstruttura del tessuto osseo che
conducono ad una fragilità ossea e ad un conseguente aumento del
rischio di frattura.
La perdita di tessuto osseo avviene in modo
nascosto e silenzioso, senza provocare alcun dolore; purtroppo, il
primo episodio rivelatore dell’osteoporosi è spesso proprio una
frattura, dovuta ad una caduta o ad un piccolo trauma.
Per comprendere meglio il meccanismo che, in
presenza di osteoporosi, agevola la frattura, è utile conoscere più
da vicino le ossa.
Pertanto nel paragrafo successivo viene descritta
la struttura e la funzione delle ossa.
È utile conoscere anche i diversi tipi di cellule
che costituiscono il tessuto osseo: gli osteoblasti, gli osteociti,
e gli osteoclasti.
L'evoluzione della massa ossea nel corso della vita
È interessante osservare sulla MOC il grafico
dell'evoluzione della massa ossea nel corso della vita; esistono
normalmente tre fasi.
1. Fase di incremento della massa ossea
2. Fase di consolidamento
3. Fase di riduzione
Osteopenia, osteoporosi, osteomalacia
La riduzione della massa ossea che si produce
fisiologicamente con il passare degli anni viene definita osteopenia.
Il termine osteoporosi si utilizza, invece, quando
i valori della massa ossea risultano ridotti in modo più marcato,
tanto da provocare fratture anche per traumi minimi.
Fratture tipiche dell’osteoporosi
Nel decennio scorso il numero di fratture negli
anziani si è quasi raddoppiato e, secondo le previsioni, il 40%
delle donne che hanno superato i 50 anni di età subirà una frattura
conseguente alla presenza di osteoporosi (Walsh, 1998).
Le sedi più frequenti delle fratture sono il
radio, il femore e i corpi vertebrali.
Le fratture del radio, l’osso dell’avambraccio,
posto sul lato del pollice, sono, normalmente, conseguenza di una
caduta in avanti, quando istintivamente si portano le mani avanti
per proteggere il corpo dall’impatto con il terreno.
Dopo i 60 anni, sempre in conseguenza di cadute,
si verificano frequentemente le fratture del femore, dovute alla
riduzione della massa ossea, soprattutto a livello del collo del
femore.
Anche le ossa della colonna
vertebrale, in particolare i corpi vertebrali, possono subire
fratture in conseguenza dell’osteoporosi.
Cedimenti vertebrali per osteoporosi
La presenza dell’osteoporosi non provoca di per se
alcun dolore. L’osteoporosi diventa responsabile dell’insorgenza del
dolore quando la sua presenza ha favorito un cedimento strutturale
di uno o più corpi vertebrali.
I cedimenti strutturali delle vertebre possono
manifestarsi in modo diverso: microfratture, deformazioni a lente
biconcava, cuneizzazioni, schiacciamenti veri e propri.
La cuneizzazione è dovuta al cedimento del muro
anteriore del corpo vertebrale; essa si verifica con maggiore
frequenza a livello dorsale (D6, D7, D8 e D9).
Il cedimento del muro anteriore dei corpi
vertebrali e le conseguenti deformazioni a cuneo sono responsabili
dell’ipercifosi senile, che si manifesta con il dorso curvo e con
una riduzione della statura.
Le fratture dovute
all’osteoporosi provocano una significativa disabilità che
condiziona il sonno e le normali attività quotidiane, il vestirsi,
il camminare, il sollevare pesi anche leggeri e il trasportarli.
Fattori di rischio
Molti sono i fattori che favoriscono l’insorgere
dell'osteoporosi: il sesso, la razza caucasica o asiatica, la
costituzione magra, i fattori legati alla menopausa e
all’invecchiamento, le abitudini di vita, quali insufficiente
apporto dietetico di calcio, scarsa attività fisica, fumo e alcool.
Nel testo vengono analizzati dettagliatamente,
distinguendoli in:
· fattori di rischio che non possono essere
evitati;
· fattori di rischio in parte controllabili;
· fattori di rischio che possono essere eliminati.
Fattori di rischio che non possono essere evitati:
· Età e sesso
· Razza caucasica o asiatica
· Predisposizione familiare
· Menopausa precoce
· Assenza prolungata di carico e immobilizzazione
forzata
Fattori di rischio in parte controllabili:
· Costituzione magra
· Farmaci
Fattori di rischio che possono essere eliminati:
· Scarsa attività fisica
· Mancanza di esposizione alla luce solare
· Errori dietetici
· Caffeina, nicotina e alcool
· Uso eccessivamente
prolungato del corsetto
Misurazione della massa ossea
Da poco più di un decennio sono state sviluppate
nuove tecniche che permettono di calcolare in modo preciso la
densità ossea. Diagnosticando precocemente l’osteoporosi è
possibile ottenere migliori risultati nella prevenzione dei suoi
danni e ridurre la sua evoluzione.
Nel testo vengono descritte le tecniche di
misurazione della massa ossea: la Mineralometria Ossea
Computerizzata (MOC) a singolo ed a doppio raggio fotonico, la MOC
digitale a raggi x, la Tomografia Assiale Computerizzata
Quantitativa (QCT).
Avere a disposizione questi
precisi e sofisticati strumenti diagnostici non significa che tutti
a 50 anni devono sottoporsi ad essi. L’iter diagnostico inizia
sempre con la visita medica. L’esame clinico permette di
evidenziare, oltre che i sintomi dell’osteoporosi, anche la presenza
dei fattori di rischio appena descritti. Sulla base di queste
indicazioni il medico valuta se è necessario eseguire ulteriori
accertamenti diagnostici.
Benefici del movimento
L’osteoporosi viene definita anche malattia da
disuso, perché spesso trae origine dall’assenza prolungata di carico
e dall’immobilizzazione.
L’osso è un tessuto vivo: la sua crescita è
stimolata dal movimento e dagli sforzi meccanici.
Le ricerche hanno dimostrato che la ripetizione di
carichi regolari sulle ossa aumenta significativamente la loro
densità, permette di costruire delle riserve di tessuto osseo, di
prevenire e ritardare l’inevitabile riduzione della massa ossea
dovuta all’invecchiamento. Se ben programmati e dosati i giusti
esercizi possono invertire il processo osteoporotico anche quando è
già avviato.
Il movimento non solo è fondamentale per aumentare
la densità ossea ma è anche insostituibile per prevenire le cadute
che sono responsabili della maggior parte delle fratture da
osteoporosi.
Il movimento, dopo l’allegria e la gioia di vivere
è la miglior medicina per l’osteoporosi.
La miglior prevenzione dell’osteoporosi inizia fin
dalla più tenera età.
· Durante la crescita è necessario aumentare il
più possibile il livello di massa ossea con la consuetudine
quotidiana a giocare all’aperto nell’infanzia e con la pratica di
idonee attività motorie e sportive nell’adolescenza.
· Durante l’età adulta è importante mantenere
elevato il livello di massa ossea, con un costante esercizio delle
capacità fisiche di base.
· Nella terza età le
consuetudini al movimento e le capacità fisiche acquisite,
permettono di continuare le attività motorie e sportive adattandole
alle limitazioni imposte dall’età e attenuare, così, l’inevitabile
riduzione della massa ossea.
Ginnastica preventiva e rieducativa
Piano di lavoro in presenza di osteoporosi per
l’incremento della massa ossea e la prevenzione delle fratture
· Miglioramento dell’efficienza dell’apparato
respiratorio.
· Miglioramento del controllo del rachide.
· Riduzione della rigidità del rachide.
· Miglioramento dell’elasticità muscolare.
· Potenziamento muscolare e stabilizzazione del
rachide.
· Incremento della massa ossea con esercizi in
carico
Se l’assenza di carico provoca una graduale
riduzione della massa ossea, può essere utile applicare dei carichi
in modo graduale, ripetitivo e costante per ottenere il processo
inverso e incrementare la massa ossea.
Gli esercizi di carico vengono chiamati esercizi
di bone loading, che è il termine inglese che esprime il carico
sulle ossa.
Occorre inserire in ogni seduta di ginnastica
esercizi di bone loading, per gli arti superiori, per gli arti
inferiori e per la colonna.
· Miglioramento dell’equilibrio
La maggior parte della fratture dell’anziano è
dovuta ad una caduta.
Una elevata percentuale di anziani, oltre un
terzo, cade almeno una volta all’anno.
La caduta non è dovuta a circostanze pericolose,
perché nella maggior parte dei casi, avviene in casa, cioè in un
ambiente conosciuto e durante il giorno, in buone condizioni di
luce.
Gli anziani che hanno subito una frattura hanno
evidenziato condizioni fisiche scadenti, in particolare riduzione
della forza degli arti inferiori, difficoltà di equilibrio e
riduzione della vista.
Le doti di equilibrio hanno un’importanza
fondamentale nella prevenzione delle cadute.
Per ottenere un buon equilibrio sia statico che
dinamico e per la prevenzione delle cadute, occorre, innanzitutto,
procurarsi una base stabile. A questo scopo è utilissimo l’esercizio
del grounding.
Poi, si continua con gli esercizi sui piani
instabili e oscillanti, sui grandi palloni da fitnesse sul cilindro
propriocettivo. Gli esercizi sui piani instabili e oscillanti e sui
palloni, essendo eseguiti in carico, sono molto utili anche per
incrementare la massa ossea.
Il miglioramento dell’equilibrio è bene che sia
completato con le attività sportive che lo sollecitano in modo
positivo, come, ad esempio, il fondo sugli sci, lo sci alpino ed il
ciclismo.
· Addestramento alle cadute
È utile inserire nel piano di lavoro anche gli
esercizi di coordinazione e di destrezza che sviluppano capacità
che, in caso di caduta permettono di ridurre gli effetti negativi
del trauma.
Il trattamento dei dolori vertebrali
nell’osteoporosi quando ci si trova di fronte ad una frattura
recente è diverso rispetto a quando i dolori sono dovuti agli esiti
di cedimenti vertebrali verificatisi molto tempo prima.
La Bone School da le
indicazioni sul programma rieducativo in presenza di dolori
vertebrali da frattura recente: vengono dati i consigli relativi al
riposo a letto, all’uso del corsetto; vengono proposti gli esercizi
da eseguire durante il periodo di riposo a letto, durante il
trattamento ortesico e nel periodo in cui viene abbandonato
gradualmente il corsetto.
Titoli e domande:
1. Che cos’è l’osteoporosi?
2. L’osteoporosi provoca mal di schiena?
3. Come si misura la densità ossea?
4. Quali sono i fattori di rischio che provocano osteoporosi?
5. Perché l’osteoporosi è così diffusa?
6. Che cosa occorre fare per prevenire e curare l’osteoporosi?
7. Piano di lavoro per l’incremento della massa ossea e la
prevenzione delle fratture
8. Miglioramento dell’efficienza dell’apparato respiratorio
9. Educazione posturale
10. Controllo del bacino e del rachide in stazione eretta
11. Energia antigravitaria
12. Flettere le anche per non flettere la colonna vertebrale
13. Mantenimento della lordosi lombare
14. Perché la schiena si curva?
15. Che cosa è importante fare per prevenire l’ipercifosi senile?
16. Miglioramento dell’elasticità muscolare
17. È possibile aumentare la densità delle ossa?
18. Gli esercizi per incrementare la densità ossea
19. Miglioramento dell’equilibrio
20. Addestramento alle cadute
21. Esercizi per gli occhi
22. Camminare è la miglior prevenzione e terapia dell’osteoporosi
23. Nordic Walking
Iter da seguire
1. Esame della postura
È il primo passo fondamentale per formulare il
programma rieducativo personalizzato: serve per comprendere la causa
del dolore e per attuare una strategia efficace per combatterlo.
Inizia con la raccolta delle notizie riguardanti
le caratteristiche del dolore, la sua insorgenza, la sua
localizzazione, la sua intensità e l’eventuale variazione dei
sintomi nelle posture e nei movimenti quotidiani. Sono indicazioni
molto utili che, spesso, già prima della valutazione funzionale del
rachide, contribuiscono a formulare un appropriato programma di
lavoro.
Poi, viene esaminata la morfologia del rachide,
viene valutata la sua mobilità a livello cervicale, dorsale e
lombare e si osserva come si comporta nei movimenti.
Compilata una scheda di valutazione funzionale del
rachide è possibile identificare la situazione del soggetto e
preparare un programma di esercizi personalizzato.
Vengono infine analizzati,
provati i movimenti e le posizioni quotidiane, vengono proposti i
sussidi ergonomici per agevolare l’uso corretto del rachide
nell’attività lavorativa, nel tempo libero e nel riposo.
2. Programma di esercizi personalizzato
Dopo l'esame della postura e la valutazione
funzionale del rachide, è possibile preparare una scheda di esercizi
di ginnastica antalgica e rieducativa da svolgere in palestra
seguiti dall'insegnante.
Il programma di esercizi individualizzato è mirato
a:
prendere coscienza della propria colonna
vertebrale e imparare a controllarla nelle posizioni e nei movimenti
quotidiani;
stabilizzare il rachide durante gli sforzi;
ridurre il dolore.
Una volta provati gli esercizi viene consegnato
uno schema che ricorda gli esercizi da ripetere a casa e nelle pause
lavorative. Gli esercizi devono essere pochi e mirati: non più di 3
o 4. Essi devono essere ripetuti quotidianamente, almeno ogni 2 ore,
fino alla riduzione del dolore o della rigidità della colonna
vertebrale.
3. Corso individuale di Back School
Per chi abita vicino alla sede della Back School,
viene suddiviso in sei sedute.
1. Nella prima viene eseguito l’esame della
postura, la valutazione funzionale del rachide e viene spiegato il
programma della Back School.
Poi seguono 5 lezioni individuali di 1 ora.
2. La prima lezione è dedicata alla lezione
teorica, alla prova degli esercizi e delle posture e dei movimenti
quotidiani. Viene consegnato uno schema che ricorda gli esercizi da
ripetere a casa e nelle pause lavorative.
In presenza di lombalgia o cervicalgia cronica
viene valutata l’eventuale disabilità conseguente alla persistenza
del dolore.
3. Si completa il programma di esercizi, si
consolida l’uso corretto della colonna vertebrale e viene consegnato
un diario per l’automonitoraggio del dolore.
4-5-6. Nelle successive lezioni dopo
aver verificato i risultati ottenuti con gli esercizi a casa e nelle
pause di lavoro, l’allievo viene seguito nell’apprendimento degli
attrezzi specifici, utili per le sue esigenze.
Per chi abita lontano dalla sede della Back School
il programma viene concentrato in un’unica seduta di due ore e
mezza.
Pertanto possono rivolgersi alla Back School anche
coloro che abitano lontano e non possono frequentare con regolarità
la palestra.
4. Lezioni in palestra
Gli esercizi, eseguiti a casa e nelle pause
lavorative, abbinati all’uso corretto del rachide, possono essere
sufficienti per ridurre il dolore. Ma per chi ne ha la possibilità,
dopo le lezioni individuali è consigliabile frequentare la palestra
fino alla riduzione completa del dolore e al conseguimento di una
adeguata preparazione psicofisica per prevenire spiacevoli ricadute.
Frequentare la palestra garantisce numerosi
benefici:
- l’esecuzione
degli esercizi con la guida e il controllo costante del docente
della Back School;
- l’apprendimento
delle tecniche di rilassamento, fondamentali per autogestire l’ansia
e le proprie tensioni.
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